Schumann e Brahms, lieder
Elina Garanca, soprano
Malcolm Martineau, pianoforte
DG 2020, formato HD
***
Confesso che a parte l'impatto scenico della protagonista di questo disco, avevo curiosità di ascoltarla, vista la sovraesposizione che DG dedica alla sua diva.
il disco propone una selezione di lieder di Schumann ma, per lo più, di Brahms.
Elina Garanca ha una lunga frequentazione con il suo accompagnatore, il garbato Martineau e di recente si sono esibiti in un repertorio simile a questo nella nativa Lettonia.
Lei non ha invece una grande dimestichezza verso il repertorio cameristico che è estremamente differente da quello scenico dell'opera.
Peraltro a quanto vedo dalla discografia il suo repertorio è più incline verso il verismo, l'opera francese e italiana, del periodo d'oro, dove l'azione scenica sul palco fa spesso parte fondamentale della rappresentazione (pensiamo a Carmen, ad esempio).
Non l'avevo mai ascoltata ma guardando, appunto, i dischi, mi ero fatto un'idea differente.
Naturalmente la mia sintonia per Schumann e Brahms è totale, mentre la mia vicinanza a Gounod e Bizet, è, come possiamo dire, appena appena vagheggiabile.
Ecco perché avevo grandi aspettative per questo disco.
Che al primo ascolto mi ha totalmente deluso. Ho trovato un tono di voce un pò chiuso e su un tono non particolarmente vibrante.
E soprattutto una interpretazione fredda, solenne, un pò cadenzata. Con spesso il pianoforte che deve riempire l'aria rendendo quel pathos che non si coglie nel canto.
Sono quindi andato ad ascoltarmi un pò di Mozart, giusto per inquadrare il personaggio.
c'è questo disco nel 2001, che inizia con due delle più frizzanti arie dalle Nozze di Figaro (di Cherubino).
Non me ne vogliate ma sembra che lei non sappia cosa sta cantando.
Non è certamente il suo genere e quindi, perchè inserirle tra le Arie Favorite ?
Non parliamo del Barbiere, "Una voce poco fa", a parte la dizione sballata.
Più interessante, lo confesso, nel rigoletto.
Mentre per inquadrarla ho dovuto ricorrere alle meravigliose Sea Pictures di Elgar nella recente registrazione di Barenboim.
Che rispetto alla vibrante visione di Petrenko con Kathryn Rudge, che non è una diva della Universal ma che emoziona e fa accapponare la pelle, il suo mare è un Baltico gelato.
Ma tornando al disco in questione, riascoltandolo con una miracolo della tecnologia moderna come le HIFIMAN Jade II che mettono in risalto ogni respiro, ogni nuance della voce, apprezzo un garbo e una soavità della voce che non mette mai in difficoltà.
Ma dell'Antico Amore delle 5 Gesange Op. 72 di Brahms ritrovo poco.
Intendiamoci è un recital di grande livello, beati quelli che hanno potuto assistere dal vivo ai concerti di Garanca-Martineau.
I fans della bella Elina saranno certo entusiasti di questo disco, io purtroppo sono rimasto deluso.
Colpa mia, certamente ma ... la sua voce "non mi fa palpitar".
Commenti Raccomandati
Partecipa alla conversazione
Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.